La metodologia

01_0Schermata-2011-05-07-a-17.14 02-1Schermata-2011-05-07-a-17.06 03-2Schermata-2011-05-07-a-17.06 04-3Schermata-2011-05-07-a-17.09 05-4Schermata-2011-05-07-a-17.11 06_0_Schermata-2011-05-07-a-16.39 07_0b_Schermata-2011-05-07-a-16.38 08_0c_Schermata-2011-05-07-a-16.57 09_0d_Schermata-2011-05-07-a-17.00 10_1aSchermata-2011-05-07-a-16.18 11_1bSchermata-2011-05-07-a-16.20 12_1cSchermata-2011-05-07-a-16.22 13_1cSchermata-2011-05-07-a-16.53 14_1d_Schermata-2011-05-04-a-23.45 15_3_Schermata-2011-05-04-a-23.45 16_3_Schermata-2011-05-04-a-23.49 17_Schermata-2011-05-07-a-16.42 18_Schermata-2011-05-07-a-16.51 19_Schermata-2011-05-07-a-17.35 20_Schermata-2011-05-07-a-17.53 21_Schermata-2011-05-08-a-12.30 22_Schermata-2011-05-08-a-12.31 23_Schermata-2011-05-08-a-12.32 24_Schermata-2011-05-08-a-12.32
         

Testo: Ela Franscella

Il mio percorso mira a mostrare come quello che abitualmente è percepito come un deficit, una carenza, un manco, possa generare una potenza, liberare una forza, divenire un potenziale, una risorsa, un eccesso, uno slancio, un desiderio, una perfezione.


I progetti della compagnia Mops_ DanceSyndrome si sviluppano all'interno di una sfera intima e comportano tempi di osservazione, di proposte, condivisi tra i danzatori e me stessa, momenti che si rafforzano ad ogni incontro, permettendo di approfondire la ricerca.

Il lavoro segue tappe precise e si basa sulla presa di coscienza del proprio corpo e sull’ascolto di sé e del gruppo. I danzatori sono invitati ad esplorare i rapporti tra lo spazio interiore (organico ed emotivo) che li attraversa e quello esteriore che li circonda. Gli esercizi tecnici aiutano ad affinare le qualità del linguaggio del corpo quale mezzo d'espressione e ad essere nelle intenzioni più giuste. Il mio obiettivo è di favorire nei danzatori l'apparire di un movimento vivo e di un'intelligenza sensoriale, attraverso cui sperimentare un’autonomia aperta e al contempo interconnessa.

Lo sviluppo di una scrittura coreografica, grazie all'utilizzo di dispositivi specifici – lavoro con oggetti, materiali, la voce, gli spazi esterni ecc. - permette di stimolare l’esplorazione creativa e di approfondire il movimento danzato. L’esperienza sensibile, al contempo installazione e pièce coreografica in divenire, oscilla con moto perpetuo tra ciò che cerchiamo e ciò che troviamo. I gesti e i movimenti dei miei danzatori, portatori di trisomia 21, si trasformano in figure astratte e simboliche, in motivi evocatori, fonti di poesia, di humour, di vita. Le quattro fasi di questo processo - elaborazione, condensazione, estensione, adattamento - portano così alla preparazione delle creazioni sceniche della compagnia Mops_DanceSyndrome.