La storia del nome Mops

Testo Ali Lham (dopo un'intervista con Ela Franscella)

Nei momenti in cui Ela esprime una certa esigenza di lavoro, i danzatori della compagnia la chiamano «Mocio Vileda», riferendosi al noto scopettone a frange d’invenzione spagnola. Un modo scherzoso di paragone con la sua capigliatura per ricordarle di non diventare troppo seria. La corrispondenza tra una danzatrice e l’utensile non manca di interesse. Oltre a spazzare il pavimento, il mocio si distingue soprattutto per la sua capacità di assorbimento. Morbido, facile da strizzare, rilascia pochissima acqua sulle superfici e le sue frange si asciugano in un attimo. Senza dimenticare la base ovale, che arriva fino negli angoli più nascosti. Spazzare, pulire, assorbire, adagiandosi con morbidezza in territori reconditi, inaccessibili, segreti: non è forse questa anche la nobile funzione del danzatore? In ogni caso possiamo dire che l'insieme poggia su solide basi: il suolo. Il suolo a partire dal quale emergevano, con completa partecipazione di tutti e quattro, i primi gesti, i primi movimenti. Vivere uno spazio, imparare ad abitarlo poeticamente, come scrive Hölderlin, presuppone un lavoro preparatorio, purificatore, un esercizio di pulizia di sé, delle proprie percezioni e forme di pensiero. Ci vuole, insomma, un vigoroso colpo di straccio! Cercando un nome per il progetto e la sua compagnia, Ela fece la ricerca per conoscere il sinonimo di Mocio in inglese ed ecco saltare fuori «Mops», termine che a sua volta, in tedesco, designa una razza canina «dal muso schiacciato», il carlino. Di origine cinese, questo cane di carattere allegro nonostante l’aspetto corrucciato era considerato nell’antichità il guardiano dei templi. Da qui la sua funzione onoraria quale «cane di Buddha». Nella cultura cinese, il carlino è spesso raffigurato in forma scultorea. Posto all’ingresso dei santuari di varie confessioni religiose, è l’animale protettore dei luoghi sacri. La ricerca partita dalla parola Mocio si faceva sempre più appassionante e ciò che emergeva prendeva forma con coerenza, creatività e sincronicità dando vita a qualcosa di olistico. Sempre all’ascolto di che cosa poteva ancora significare questa curiosa parola d'origine, Ela arrivò a pensare che MOPS poteva essere anche il sinonimo di:

MOvimento PSichedelico – Un’alchimia interposta tra l’io cosciente e l’inconscio, che favorisce l’espansione dell’essere a cui si apre la danza. Nietzsche scriveva che «bisogna avere il caos dentro di sé per generare una stella danzante». La danza, «la danza della realtà», tanto più vicina al movimento del corpo, in bilico tra equilibrio e disequilibrio, ha il potere di creare il caos come pure l'armonia.

Milioni di Operazioni Per Secondo – L’infinita turbolenza del corpo in gestazione, in costruzione permanente. Una formidabile freccia molecolare puntata verso lo spazio molare. La danza come «sensazione infinita di universo» (Mallarmé).

Mouvement d’Ouverture aux Phénomènes de Synchronicité – I fenomeni di sincronicità, che secondo Jung «sono retti da un principio di vera saggezza, che va ben oltre a quello che la nostra conoscenza cosciente possa concepire». È in quei momenti che il processo della creazione artistica è possibile. L’universo è una danza infinita di particelle che si muovono in sincronia e accordo, frutto di un continuum che supera lo spazio-tempo.

Mops è un corpo in movimento, in perpetua organizzazione, un corpo-arcipelago.